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Passaggio del Fronte

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«Per iniziativa di Ilio Salvadorini ed Aldo Arzilli, entrambi piombinesi, si venne formando a Castagneto il CLN. I due sopracitati, trovarono nella persona di Otello Boscaglia l’elemento adatto all’organizzazione. Questo avveniva nel mese di Gennaio 1943. In quel tempo si veniva intanto formando nella località S. Maria un distaccamento della IIIª Brigata “Garibaldi”, che in poco tempo raggiunse un effettivo di patriotti non trascurabile. Il suo comandante era Mario Bucci. Fu in questo periodo che il Boscaglia cominciò il suo lavoro, essendosi a lui aggiunti il maestro Guidobaldo Sabatini, Giuseppe Pistolesi, Goffredo Rossi e Murzi Aganip [sic]. Venne in quel periodo promossa e portata a termine una sottoscrizione specialmente per opera del Sabatini e del Boscaglia. Il ricavato venne versato al Cln di S. Vincenzo, bisognoso di fondi. Nella prima quindicina del mese di Marzo venne intrapresa una attiva propaganda intesa a promuovere la diserzione nelle file dei russi, aggregati nell’esercito tedesco. Il risultato non mancò di manifestarsi: 22 soldati russi si arruolarono nella formazione di Bolgheri e 6 in quella di S. Maria. La presenza di circa un centinaio di mongoli nella zona, fece elaborare nel mese di aprile un piano di rivolta in massa, che comprendeva: 1º Annientamento del presidio militare tedesco a Castagneto. 2º Sabotaggio di tutte le opere difensive del Comune. Allo scopo venne cercato il collegamento militare con gli Alleati, come ci venne consigliato da un membro della Federazione Centrale (Livio), con l’intercessione anche di Albano del Cln di Piombino. Fu così concretato il piano, assieme ad Ilio Salvadorini, esso, per l’esecuzione aveva necessità, di armi automatiche, bombe a mano ed altro materiale tecnico. Questo doveva essere lanciato da aerei in apposita zona indicata esattamente su di una carta topografica, inviata al Centro Radio Clandestino di Firenze tramite Paolo De Domenico. La mancata attuazione del piano derivò dal mancato lancio di armi, da parte degli Alleati, benché venisse trasmessa la richiesta e venisse captata dalla Radio Alleata (“Camicia rossa ritorna”). Nella prima quindicina di Maggio si sono affiancati al Comitato altri collaboratori, tra i quali Risi Mirko, Piseddu Valerio, Forestieri Fernando, Umberto Lorenzelli ed Aldo Lunardi, il quale disimpegnava con radio clandestina il servizio di collegamento. In questo tempo vennero diffusi i volantini del Gen. Alexander e quelli diretti agli agricoltori, incitandoli a non trebbiare; il risultato di tale propaganda si dimostrò soddisfacente, in quanto non un solo chilo di grano cadde in mano tedesca. In questo tempo si venne a conoscenza che in paese, elementi isolati e riuniti in piccolo nucleo, allo scuro di quanto stava facendo il nucleo dei ben pensanti, sopra citati, lavoravano per conto proprio, spinti dagli stessi nobili sentimenti di liberazione, preparando attivamente i presupposti di essa. Essi erano il Dott. Tullio Corsi, De Domenico Coriolano, i quali si servivano di Ambrogi Ferdinando come mezzo di collegamento. Quest’ultimo venne arrestato dagli S.S. e tenuto per più di un mese nel carcere di Volterra, essendo stato denunziato perché cercava di convincere i mongoli ed i russi a venderci fucili mitragliatori e bombe a mano. Altri che lavoravano attivamente erano: Marchi Alfredo, Bongini Giacinto, Del Carlo Rigoberto, Marino Acerbi, Pescucci Vittorio, Fancelli Bruno. Essi dopo aver lavorato separatamente, si ritrovarono poi riuniti in una Commissione Alimentare, ad eccezione dei due ultimi, che aveva lo scopo nascosto di impossessarsi della Amministrazione Comunale, per poter così disporre dei viveri per i patriotti, che nel frattempo avevano ingrossato il modo molto sensibile, le loro file, e di nascondere tutte le scorte alimentari, per sottrarle alla requisizione e distruzione da parte dei tedeschi. Lo scopo palese era invece di regolare la distribuzione dei viveri tesserati. All’Assemblea Generale del Cln, tenutasi in località Gallinella (Pineta) il giorno 2 Giugno 1944, alla quale erano presenti: Guidobaldo Sabatini, Otello Boscaglia, Aldo Arzilli, Murzi Aganip, Marchi Alfredo, Acerbi Marino, Corsi Dott. Tullio, Bongini Giacinto, Scappini Ugo, De Domenico Coriolano, Del Carlo Rigoberto, Mirko Risi, Piseddu Valerio, si deliberò che la Commissione Alimentare continuasse il suo lavoro, affrettando i tempi. Venne discusso il da farsi al momento della liberazione. Ugo Scappini ebbe l’incarico di tenere il collegamento tra le formazioni, i Cln di Castagneto, di Bolgheri e di Donoratico, e la Commissione Alimentare. Il giorno 3 Giugno, venne messo in atto il compito prefissosi dalla C. Alimentare, la quale prese le redini dell’Amministrazione Comunale. Questo poté avvenire soltanto, tenendo in carica il Commissario Prefettizio Pantani Silvio (al quale era stata promessa l’incolumità personale), quale paravento nei riguardi del Comando S.S. di stanza in Castagneto. Nei giorni che seguirono il lavoro fu immenso e grandi quantità di viveri furono inviati alla macchia, per l’opera di Marchi Alfredo, Corsi Tullio, Coriolano De Domenico, Bongini Giacinto. Nell’invio parteciparono Mirko Risi e Scappini Ugo. Al Comitato era da tempo nota l’attività e gli aiuti offerti dal Conte Gaddo della Gherardesca alle Formazioni partigiane. Come fosse poi costretto a scappare, e come ritornasse dopo il 25 Maggio, valendosi dell’immunità concessa a chi si fosse presentato in quel termine, è cosa nota, e quindi inutile parlarne. Si venne in questo tempo a conoscenza, che qualche mese avanti Paolo De Domenico, in collegamento con il Cln di Firenze aveva preso in consegna alcuni prigionieri inglesi, fuggiti dal Campo di Concentramento di quella città, e li aveva accompagnati nella casa del fratello Coriolano, in Marina di Castagneto, da dove dovevano proseguire, per mezzo del Conte, verso la formazione di S. Maria. Questo non poté avvenire e quindi si trattennero qualche giorno nella casa di Marina di Castagneto, da dove poterono poi essere condotti in posto sicuro. Questo traffico di prigionieri avveniva per mezzo di Niccolo Chiesa, Conte Gaddo, fratelli De Domenico, Cap. Damiani, e Benti Dino. Allo scopo di fornir armi ai partigiani, venne stabilito un accordo con i carabinieri di paese, secondo il quale, questi avrebbero dovuto abbandonare il paese, lasciando le armi in Caserma a nostra disposizione. Questo avvenne una quindicina di giorni dalla liberazione. Il maggior merito di questa azione va attribuita principalmente a Coriolano De Domenico ed a Vanni Alfredo, il quale facendo parte del Prf, ci teneva informati delle mosse dei nostri avversari. Infatti a seguito sua informazioni si venne a sapere che l’allora segretario del Fr Nini Oscar aveva intenzione di fuggire, assieme ad altri fascisti, sequestrando l’auto di Pighini Felice. Qusto avvisato provvide a rendere inutilizzabile l’auto stessa rendendo così impossibile la fuga ai maggiori responsabili (Boris Soffredini, Nini Oscar, ed altri). La rimessa dell’auto del Pighini Felice venne piantonata per qualche notte da Tullio Corsi, Coriolano De Domenico ed alcuni carabinieri. La fuga di Nini Oscar, Boris Soffredini, e del Fattore Caroti, avvenne ugualmente con mezzi di fortuna. Tutte le precauzioni e le disposizioni prese, si dimostarono efficacissime e di valido contributo, nella liberazione del paese, che avvenne la sera del 27 Giugno: il paese venne liberato dagli ultimi S.S. per l’esclusiva opera di un nucleo di partigiani, i quali ebbero un caduto; i tedeschi non ebbero così tempo di esercitare la loro malvagità e la loro mania di distruzione, poiché vennero presi di sorpresa e lasciarono parecchi morti sul terreno. La fornitura di viveri alla popolazione non ebbe interruzioni, l’ordine più assoluto regnò in paese. Furono prontamente assicurati alla giustizia i più pericolosi fascisti e messa sotto sequestro e perquisizione la proprietà Tringali. In questo verbale non è citata l’opera attivissima del Cln di Bolgheri, in quanto hanno in quel tempo operato indipendentemente o quasi».

[«Relazione dell'attività del Cln di Castagneto C. durante il periodo di occupazione nazi-fascista», firmata dal presidente del CLN di Castagneto Carducci Tullio Corsi, s.d. (ma prima del 23 dicembre 1944): in Archivio di Stato di Livorno, f. «Sottocomitati di Livorno provincia», sf. «Castagneto Carducci. Bolgheri. Donoratico»]

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Il pannello segnalatore
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Foto scattata da Giovanni Baldini, 2 ottobre 2006 (da resistenzatoscana.it)
lapide comune di castagneto
La lapide con il pannello segnalatore (foto di Catia Sonetti, 2014)
QRcode scuola di Castagneto (2)
Il pannello (foto di Catia Sonetti, 2014)