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I bunker delle Gorette

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«Durante la primavera del 1944, con l’approssimarsi della minaccia rappresentata dalla Vª Armata americana, il genio dell’esercito tedesco, che già presidiava il territorio, provvide a realizzare oltre una dozzina di bunker nella zona tra Cecina e Vada, costringendo diversi civili italiani a lavorare duramente alla loro costruzione. Varie furono le tipologie di bunker che furono approntati: da quello in acciaio, una specie di grosso cubo con la metà inferiore interrata e la superiore sormontata dalla torretta di un carro Panther, a quelli in cemento armato, sia di piccole dimensioni (modello “Tobruk”), in grado di ospitare uno o due soldati ed armati con mitragliatrici pesanti come la temibile Mg 42, sia grandi, con maggiore articolazione interna e dotati, oltre che di mitragliatrici, anche di cannoni. Questi “fortini” furono disposti lungo la linea costiera, dato che i Tedeschi si aspettavano uno sbarco alleato, ma quando invece, all’alba del 29 giugno 1944, la 34a Divisione americana attaccò via terra da sud, essi ebbero modo di giocare comunque un ruolo nella battaglia, semplicemente volgendo le armi in quella direzione. A distanza di 70 anni, questi sono alcuni dei bunker sopravvissuti (ne restano altri minori a Vada); nel realizzare il pannello commemorativo, non disponendo di fotografie dell’epoca che li ritraggano “in assetto da combattimento”, abbiamo fatto ricorso a disegni, per quanto possibile fedeli ed evocativi»

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"gorette_viniciocavallini" di vinicio cavallini.
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Vinicio Cavallini parla dei bunker delle Gorette