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Bombardamenti a tappeto sul centro

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«Cecina, tra il novembre del 1943 ed il giugno del 1944, subì una lunga serie di bombardamenti aerei da parte dell’aviazione statunitense e britannica, motivati dapprima dalla necessità d’interrompere l’afflusso di armi, munizioni e vettovaglie alla 14ª Armata tedesca che, saldamente arroccata sui contrafforti della Linea Gustav (all’altezza di Cassino), impediva ogni ulteriore avanzata alleata, ed in seguito, nell’imminente passaggio del fronte, dall’intento di fiaccare la resistenza delle truppe germaniche che presidiavano la nostra città. Obiettivo primario delle incursioni furono i ponti stradale e ferroviario sul fiume, ma in realtà si colpì in modo tutt’altro che “chirurgico”, tanto da distruggere o lesionare gravemente, oltre 300 abitazioni, provocando alcune decine di vittime civili. A prova di quanto detto possono valere anche le due fotografie soprastanti [riportate nella sezione 'allegati'], che mostrano le devastazioni avvenute in una zona piuttosto distante da quelle d’interesse strategico. Siamo nel centro di Cecina: la strada è la Via Aurelia e si riconosce agevolmente l’edificio a due piani che ospita ancor oggi il negozio “Satoma”. Il palazzo ridotto in rovina dalle bombe apparteneva alla famiglia Rossi Ciampolini ed era dotato di un ampio parco sul lato ovest. Nel dopoguerra, nell’area sgombrata dalle macerie sorgerà quella piazza che porta il nome dell’ideale per il quale tanti non hanno esitato a sacrificare la vita durante il conflitto: Piazza della Libertà.»

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pannello n. 5
Il pannello in piazza della Libertà
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Piazza della Libertà bombardata
piazza libertà bombardata
Piazza della Libertà bombardata
piazza libertà
Piazza della Libertà
Palazzo Rossi Ciampolini ora Piazza della LIbertà
Foto storica di Palazzo Rossi Ciampolini ora Piazza della Libertà
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Una cartolina del dopoguerra di Piazza della Libertà
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Il pannello con il segnalatore LDM (ottobre 2015)