Tutti i Comuni Livorno livorno1

La Zona nera: 8 giorni per sgombrare Livorno

  • INFO
  • MEDIA
  • DOVE

«La discrezionalità con cui le autorità tedesche decidono lo sfollamento forzato di gran parte della città è la prova più evidente dell’esclusivo potere che assumono su Livorno. Infatti il comando militare emana l’ordinanza di evacuazione dalla “zona di difesa di Livorno” comunicata dal commissario prefettizio Cigliese alla popolazione il 30 ottobre [1943], motivandola con l’impossibilità di tutelare in altro modo la sicurezza dei livornesi di fronte all’evoluzione della situazione bellica, ma volendo così evitare ogni ipotesi di atti di ostilità da parte della popolazione nell’eventualità di uno sbarco angloamericano.

All’interno della città, in quanto obiettivi di importanza strategica, devono essere sgomberate tutte le aree principali, racchiudenti l’attuale centro storico, l’Accademia Navale e i maggiori stabilimenti industriali, a cui vanno aggiunte quele della frazione di Ardenza prospicenti il Viale Regina Margherita e il Viale Vittorio Emanuele III e quelle sulla linea costiera nel territorio della frazione di Antignano.

L’unica strada che rimane aperta al traffico civile è quella che collega Livorno a Salviano e Valle Benedetta, tutte le altre devono essere considerate chiuse e la pena per i trasgressori è la fucilazione

I livornesi hanno solo otto giorni, poi ampliati a dieci, per asciare le loro case, e data la scarsità di mezzi di trasporto sono costretti ad abbandonare gran parte dei loro averi in quella “zona nera” che resta completamente nelle mani dei tedeschi.

Pur tenendo conto che gran parte della popolazione aveva già lasciato la città, gli stessi tedeschi devono ammettere che i disagi “sono notevoli, dato che molti degli alloggi di fortuna finora reperiti dovranno a loro volta essere abbandonati e che l’entroterra dispone di una capacità recettiva solo limitata”, tanto più che nei giorni successivi sulla stampa cittadina si invita a lasciare le proprie case anche a chi abita nella zona non evacuata.

Livorno è così di fatto una città abbandonata che mostra in modo esemplare l’inconsistenza del nuovo stato fascista e la sua subordinazione al potente alleato e alla sua volontà di sfruttamentodi un territorio e di una popolazione ridotti ormai in condizioni di estrema precarietà e difficoltà dall’evoluzione del conflitto».

[tratto da Matteo Mazzoni, Nere rovine abbandonate e fumanti. Livorno durante la RSI, in Livorno nel XX secolo, Gli anni cruciali di una città tra fascismo, resistenza e ricostruzione, a cura di Ivan Tognarini, Polistampa, Firenze 2005, pp. 245-6]

I confini della zona nera
Carta dei confini della zona nera (tratta da Cesare Ciano, La Torre del Castellaccio. Una popolazione marinara nella Resistenza: dal porto industriale di Livorno al Colle di Montenero (1943-1944), Nannipieri, Livorno 1990)
zona_nera
Pannello in Viale Caprera
ZonaNera
Una ricostruzione dei cavalli di frisia a limitare l'inizio della zona nera (tratta da Arrigo Petacco, Livorno in guerra, Il Telegrafo, Livorno 1988)
«Corriere del Tirreno», 10 novembre 1943
«Corriere del Tirreno», 10 novembre 1943
corriere_tirreno2
«Corriere del Tirreno», 10 novembre 1943

Viale Caprera, 57123 Livorno LI, Italia

Trova le indicazioni su Google Map

Nelle vicinanze: